Amaranto

Amaranto (Amaranthus retroflexus L.) Famiglia Amarantacee

Habitat: Cresce ai bordi dei prati e dei sentieri; molto comune da 0 a 900 m. da Giugno ad Ottobre  Caratteristiche Pianta erbacea annuale di color verde pallido. Pannocchia densa con la spiga terminale poco più lunga della laterali. Foglie ovato romboidali.

La pianta adulta, eretta e ramificata sin dalla base, assume forma di cespuglio raggiungendo un’altezza media di 80-100 cm; le dimensioni sono variabili in relazione alle condizioni del terreno e possono anche arrivare a 2 m in terreni molto fertili, così come non possono superare i pochi centimetri in situazioni avverse. L’apparato radicale è fittonante e si sviluppa a profondità notevoli. L’amaranto ha buona efficienza fotosintetica; deve essere considerata una specie molto competitiva anche per il fatto che è in grado di sottrarre una notevole quantità di elementi nutritivi alle colture.

I fiori sono piccoli e di colore verde, vengono prodotti in pannocchie terminali dense e compatte lunghe fino a 16 centimetri. Si ritrovano delle piccole infiorescenze anche tra il gambo e il picciolo delle foglie. I fiori maschili e quelli femminili sono sulla stessa pianta. Ogni pannocchia terminale contiene molte spighe densamente impacchettate che hanno brattee lunghe 4 – 8 millimetri. produce molti semi che possono rimanere vitali anche per 5/6 anni.
Si riproduce solo per seme e una pianta può arrivare a produrne fino a 1 milione (mediamente oltre 200.000) che rimangono vitali nel terreno per circa 20 anni.
Per la germinazione, stimolata dalla luce (il seme deve perciò trovarsi in superficie), sono necessarie temperature abbastanza elevate, fatto che porta questa specie ad emergere durante il periodo primaverile-estivo e di conseguenza ad infestare le colture che svolgono il loro ciclo in tale periodo, ed in particolare modo quelle sarchiate.

In cucina: Le foglie giovani vengono usate in insalata, per ripieni o per colorare di verde la pasta.

Gli amaranti sono fra le poche piante completamente eduli, dalle foglie ai semi ed alle radici. Il loro gusto ricorda, rispettivamente, quello degli spinaci, delle nocciole e, addirittura, del latte fresco. Gli amaranti crescono bene anche in terreni aridi, perché, diversamente da mais e riso, hanno scarse esigenze idriche. Il valore nutrizionale dei loro semi è, a dir poco, eccezionale. Sono ricchi di proteine ad alta digeribilità, superiore addirittura a quelle del latte, e con un contenuto di lisina, un amminoacido essenziale, molto alto rispetto ai cereali, che ne sono invece carenti.
Tutti gli amaranti sono commestibili, anche quello comune. Le giovani piante possono essere consumate intere, sia crude che lessate, mentre i semi si possono grigliare o ridurre in farina poi utilizzata per prodotti da forno e panificazione. Non contenendo glutine, la farina di amaranto è adatta ai celiaci, ma proprio per la mancanza del glutine non lievita bene, e quindi non può essere panificata in purezza, ma solo diluita con farina di grano od altri cereali a glutine (kamut, farro).
Si parla sovente di sovrappopolazione del mondo, e delle crisi alimentari che stiamo affrontando in questo terzo millennio, ed è curioso pensare che la scienza abbia identificato in questa pianta che fa proprio nulla per farsi notare una delle possibili soluzioni. Il futuro è, letteralmente, a portata di mano, e quello che la nostra mano oggi strappa e butta via, potrebbe in futuro diventare vitale.
Va osservato che le erbacce sono semplicemente delle piante di cui non abbiamo ancora imparato a conoscerne le virtù.