La radice di malva



La malva è una bellissima pianta dai fiori color lilla pallido, alla quale vengono riconosciute notevoli proprietà medicamentose; in particolare quelle antinfiammatorie e lenitive.

È una pianta perenne a fusto, molto comune, che si trova facilmente nei prati e nei giardini caratterizzata, come accennavo, da bellissimi fiori di color rosa-viola.

Sono proprio i fiori della malva ad essere utilizzati in ambito erboristico per le loro proprietà curative. Contengono infatti specifiche sostanze- dette mucillagini – dotate di virtù calmanti e sfiammanti. Non a caso la parola malva deriva dal verbo latino mollare, che significa “ammorbidire“, rendere molle.

Con la malva è possibile curare:

  • Tosse:le mucillagini sciolgono il catarro e alleviano l’infiammazione delle vie aeree;
  • Stitichezza: le mucillagini della malva ammorbidiscono le feci e ne favoriscono l’eliminazione in modo molto dolce, tanto che questo lassativo naturaleè indicato anche in gravidanza;
  • Colite e sindrome dell’intestino irritabile;
  • Infiammazioni del cavo orale, gengiviti e stomatiti.

Un antico metodo molto diffuso in puglia, raccontato e descritto nel dettaglio da signore di una certa età è il Decotto di radice di Malva.

La radice, va ben bene lavata dalle impurità della terra. Poi va riempita una pentola d’acqua abbastanza capiente e unita la radice. Volendo, può essere accompagnata da bucce di limone e qualche foglia d’alloro. Si fa bollire il tutto a fuoco lento portando l’acqua a riduzione, ovvero, l’acqua deve asciugarsi per almeno la metà.

Filtrato il decotto lo si addolcisce con del miele.

Questo rimedio secondo la nonna, scioglie i muchi e ne favorisce l’espulsione attraverso le feci.