Radicchiella selvatica

Radicchiella selvatica (Crepis foetida L.)
Famiglia  Asteraceae
In biologia  terofita scaposa
Fioritura  giugno-ottobre
Habitat Cresce in terreni incolti aridi, muri, vigne, bordi di strade, ruderi in abbandono, al di sotto della fascia montana inferiore

E’ una pianta selvatica annua distribuita su tutto il bacino del mediterraneo, è presente in tutte le regioni d’Italia. . Il nome generico deriva dal greco ‘krepis’ (scarpa), per l’aspetto delle foglie basali appressate al suolo (o forse per quella dei frutti), quello specifico allude all’odore sgradevole della pianta.

In cucina Le radicchielle hanno proprietà e sapore simili a molte “erbe amare”. Hanno toni di amaro variabili a seconda delle specie, ma sicuramente si tratta di erbe fra le più amare fra quelle usate in cucina, e certamente più di cicoria e tarassaco. Come a queste ultime, anche alle radicchielle si attribuiscono proprietà disintossicanti e depurative del sangue, ma non mancano di altre proprietà terapeutiche, che vanno da quelle diuretiche a quelle antiossidanti nei confronti dei radicali liberi, compresa la prevenzione delle patologie tumorali.
Si usano pressoché esclusivamente le rosette basali, che si aggiungono alle misticanze d’erbe primaverili, crude (solo alcune specie, dal sapore più delicato) o cotte, insieme ad altre erbe che ne mitigano l’amaro. Da sole o in misticanze si possono lessare e poi utilizzare per contorni, pancotti o condite con olio e limone o variamente ripassate in padella ma sono anche buone per ripieni e altre preparazioni. A volte si possono trovare sui banchi dei mercati che offrono erbe spontanee.