POMO DI SODOMA

Totte Scampamorto – Località Bosco Isola Lesina



Pomo di Sodoma (Solanum linnaeanum Hepper & P. – M. L. Jaeger)

Famiglia: Solanaceae

Nomenclatura e sistematica: Solanum sodomaeum L. Morella di Sodoma, Pomo di Sodoma, Pomodoro selvaggio, Solano spinoso.

Classe: Dicotyledonae.

Origine del nome: Solanum: dal latino = pianta del sole; sodomaeum: dal latino = di Sodoma. L’interno della bacca è ridotto in polvere nerastra dagli insetti. Di qui l’origine del nome di Sodoma, di riferimento biblico, in quanto frutto bello all’esterno ma all’interno solo polvere e cenere (L. Fenaroli, Flora Mediterranea).

Comportamento ed habitat: Vegeta nelle vicinanze del mare spingendosi sino ai 500-600 m di altitudine nelle situazioni più favorevoli. Nelle sabbie (contribuisce a fissare le dune e le scarpate), lungo i sentieri e negli incolti. Spesso sul Gargano lo si trova a fianco del paliurus spina-christi a formare barriere invalicabili tra le macchie.

Diffusione: Pianta originaria del Sudafrica, Capo di Buona Speranza; introdotta in Europa agli inizi del 1700, ormai è naturalizzata nel Mediterraneo. Su tutto il Tirreno e le Isole; sullo Ionio e sull’Adriatico sino all’Abruzzo. L’areale mediterraneo abbraccia anche il Sud della Spagna, la costa occidentale del Nord Africa e la Grecia. Le foto mostrate sono state scattate presso la torre Scampamorto, zona umida Lago di Lesina.

Portamento e radici: Arbusto molto ramificato, alto circa 1 metro; difficilmente arriva a 2 e raramente oltrepassa questa misura, almeno sul Gargano. La sua caratteristica più evidente è la presenza di lunghe e robuste spine presenti sul fusto, sui rami, sulle nervature e sui peduncoli delle foglie, sul calice e sul peduncolo dei fiori e quindi dei frutti. Radici profonde che, assieme ad altre sue caratteristiche (peli, spine, lucentezza dei frutti) spiegano la sua resistenza alla siccità.

Foglie: Foglie spiralate, prive di stipole, sinuato-lobate, lunghe 5-12 cm, larghe 3-6 cm, verdi, con venatura centrale e laterali rilevate e munite di lunghe e grosse spine sia nella pagina inferiore che in quella superiore; margine e pagina inferiore con peli radi, grossi e ispidi; peduncolo robusto e con spine.

Fiori: Portati in numero di 2-6 in infiorescenze date da corimbi dotati di un peduncolo spinoso. Anche i fiori, attinomorfi, presentano un peduncolo con grosse e lunghe spine. Petali 5, concresciuti ala base, di colore bianco-violaceo e liberi solo nella parte apicale in 5 lacinie triangolari.  Larghezza della corolla 1,5-2,5 cm. Stami 5, ovario unico, 1 stilo, 1 stigma diviso in due all’apice.

Epoca di fioritura: Maggio-novembre, cioè dalla primavera all’autunno. Sulla pianta si trovano contemporaneamente fiori e frutti.

Impollinazione: Entomofila

Frutti: Bacca dal diametro di 2-3 cm, agli inizi verde screziata di bianco (“marmorizzata”), poi gialla. Quando è sovrammatura diventa bruna e un po’ afflosciata. I semi sono bruni e numerosi e vengono liberati solo dopo che la capsula, ormai secca, si rompe. I frutti sono velenosi perché contengono solanina.

Confusione e riconoscimento: Specie che non dà adito a confusione.

Utilizzo: Le piante del Solano spinoso sono utilizzate per costituire barriere difficilmente valicabili a causa delle loro spine.
Consolidamento dune e scarpate. Potrebbe essere impiegato per questo a causa delle sue radici profonde.

Curiosità: Gli abitanti di Sodoma e Gomorra praticavano la sodomia (omosessualità). Il clamore di questo peccato gravissimo giunse al cielo e il Signore mandò due angeli a verificare se era vero. Già in precedenza aveva avvisato Abramo sulle sue intenzioni di distruggere la città e quest’ultimo aveva chiesto al Signore, e ottenuto, di non farlo se vi avesse trovato solo dieci giusti.
I due angeli si recarono a Sodoma e dimorarono in casa di Lot. Ma gli uomini della città, i sodomiti, circondarono la casa, giovani e vecchi, tutto il popolo senza eccezione; chiamarono Lot e gli chiesero di portare i due stranieri affinché ne abusassero. Lot chiese di rispettare il suo tetto e offrì loro le due figlie ancora vergini purché non toccassero i due uomini. Ma i sodomiti non intendevano ragione e volevano abbattere la porta. I due angeli allora intervennero e li accecarono avvisando Lot che erano stati mandati da Dio per distruggere la città; si affrettasse quindi ad avvisare i suoi familiari.

Lot parlò con i generi perché si allontanassero assieme a lui con le figlie. Ma questi non gli credettero. All’aurora i due angeli svegliarono Lot e gli dissero di affrettarsi con la moglie e le due figlie ammonendo di non voltarsi indietro a guardare. Quando il sole si levò, il Signore fece cadere su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco e distrusse le città. La moglie di Lot volle guardare indietro e divenne una statua di sale cosicché si salvò solo Lot e le due figlie.